Tartellette con confetture home-made: spesso quando preparo la confettura in casa, ne la lascio una bella porzione fuori dai vasetti e la prima cosa che cuocio di goloso è una crostata o delle crostatine!
Per questa preparazione, ho scelto una base di pasta frolla al burro che ho farcito con confettura di albicocche e di more.
Se preferite utilizzare la pasta frolla all’olio (in tanti me la chiedono) trovate la ricetta –> QUI
Alle mandorle –> QUI
Al cocco –> QUI
Al farro –> QUI
Vegan, ovvero senza burro e senza uova –> QUI
Di farina di riso e di grano tenero –> QUI
Al cacao e grano saraceno —> QUI
Ingredienti
Per la pasta frolla…
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125 g Zucchero
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125 g Burro
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1 Uovo
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1 Tuorlo
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q.b. Buccia di limone grattugiata (o bacca di vaniglia)
in più…
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300 g Confettura
Preparazione
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Per la preparazione della pasta frolla classica al burro, vi rimando –>QUI
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Dopo aver preparato la pasta frolla, l’ho stesa sul piano leggermente infarinato oppure più semplicemente, tra due fogli di carta forno con un mattarello, fino ad ottenere uno spessore piuttosto sottile, meno di un cm.
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Con la frolla rimasta, potete ottenere dei biscottini della forma che preferite, in alternativa, potete congelarla all’interno di un sacchetto per alimenti da freezer.
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Ho ritagliato dei dischetti di pasta frolla del diametro poco più della grandezza degli stampini da crostatine (io di piccole dimensioni 6 cm di diametro).
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Ho foderato gli stessi schiacciando leggermente ai lati per far aderire bene la pasta frolla ai bordi, bucherellato il fondo con i rebbi di una forchetta.
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Ho farcito le tartellette con le confetture infine cotto in forno già caldo, per una ventina minuti a 180°.
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nb. Controllate la cottura durante gli ultimi minuti, se sono più grandi delle mie occorreranno cinque sei minuti in più!
E se dovessero dorare troppo… coprite con un foglio di carta alluminio.
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Lasciate raffreddare completamente le tartellette con confetture prima di toglierle dagli stampini e servirle.
Note
Pellegrino Artusi, autore di “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”
“La cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o che avete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria.”
se siano più buone o più belle non lo so.. so solo che un paio adesso ci starebbero proprio 😉
Grazie Fulvia! troppo gentile! un bacio e a presto!