Pane anadama (Anadama bread): è un tipo di pane tipico del New England ottenuto con una miscela di tre farine: farina di grano tenero, di granoturco ed integrale.
Come farina di mais, ho utilizzato quella di tipo fine, chiamata fioretto (in genere con questa si fanno dolci e biscotti).
La combinazione di queste tre farine è perfetta per ottenere una pagnotta morbida dalla crosta fine e non troppo croccante.
La ricetta originale prevedeva al posto del miele, della melassa; entrambi questi ingredienti conferiscono al pane un gusto particolarmente aromatico e consentono oltretutto di ottenere una crosta di un bel colore dorato.
Mi sono chiesta, mentre leggevo la ricetta in un vecchio libro sulla macchina del pane, il perché di questo nome… pensavo derivasse dal nome di un quartiere.
Documentandomi ho recuperato non una, ma ben due versioni che spiegherebbero questo nome.
La prima leggenda racconta di una signora (Anna) che preparava tutti i giorni al marito che faceva il pescatore, un mix di mais e melassa.
Stanco di nutrirsi per anni con lo stesso cibo, pensò di nascosto di aggiungere all’impasto della moglie, un pò di farina di grano e di lievito.
Mentre impastava con energia si dice parlasse da solo e imprecando ad alta voce, tra le parole pronunciò: “Anna, damn her!” (“Anna, accidenti a lei!”), da qui il nome Anadama.
La seconda versione è che la stessa Anna, moglie del pescatore, fosse una cuoca provetta e fosse nota nel villaggio per suo pane di farina di mais e melassa, che aveva la qualità di mantenersi buono per lunghi periodi.
Quando Anna morì, si dice che sulla sua tomba venne scritto: “Anna was a lovely bride, but Anna, damn ’er, up and died”, che tradotto significa “Anna era una moglie incantevole, ma Anna, accidenti a lei, è deceduta improvvisamente”.
A quale versione preferite credere?! 😉
Se non possedete la macchina del pane, potete tranquillamente ottenere il pane anadama nella maniera più classica, impastando a mano oppure aiutandovi con una planetaria.
In questo articolo spiegherò il passo passo per entrambe le procedure.
- DifficoltàMolto facile
- CostoMolto economico
- Tempo di preparazione20 Minuti
- Tempo di riposo3 Ore
- Tempo di cottura50 Minuti
- Porzioniuna pagnotta da 750 g circa
- CucinaAmericana
Ingredienti
- 360 gFarina (di grano tenero di tipo 0 oppure 00)
- 75 gFarina integrale
- 65 gFarina di mais (io ho usato quella fine, la fioretto)
- 240 mlAcqua
- 40 gBurro
- 2 cucchiainiMiele
- 1 cucchiainoSucco di limone
- 1 cucchiainoLievito di birra secco (oppure 10-12 g di lievito di birra fresco)
- 1 cucchiainoSale
Preparazione con la macchina del pane
inserire nel cestello sul fondo, l’acqua, il burro liquefatto non caldo ed il miele
coprire i liquidi spolverizzando lentamente con le tre farine fino a versarle interamente
da un lato del cestello deporre il sale
al centro della farina formare un leggero incavo senza arrivare al liquido e deporvi il lievito di birra (se in panetto, sbriciolatelo)
Impostare il programma (in questo caso “PANE CLASSICO”)
Attendere il segnale che avvisa il termine della cottura, togliere la pagnotta dal cestello dopo qualche minuto per evitare che si formi umidità all’interno della mollica.
Preparazione senza la macchina del pane
Nel caso non abbiate la macchina del pane, procedete come preferite, nell’impastatrice oppure in una terrina, o sulla spianatoia, versando le farine a fontana.
Create una fossetta sufficientemente grande dove andare a depositare acqua, dove avrete precedentemente fatto sciogliere il lievito assieme al miele, poi il succo di limone, per ultimo il sale, poi procedete con la lievitazione (maturazione) fino al raddoppio.
Riprendere l’impasto, fare qualche piega e passarlo in uno stampo da plumcake o da pane in cassetta leggermente imburrato oppure ricoperto di carta forno, per la lievitazione.
Attendere il raddoppio e infornare in forno già caldo a 200° (forno ventilato, va benissimo anche statico) e cuocere il pane anadama per circa 50 minuti.
Controllate cottura e doratura durante gli ultimi dieci minuti; se necessario, coprire con un foglio di carta alluminio e abbassare il forno a 170° sul finire.
Il pane anadama si conserva perfettamente all’interno di un sacchetto di carta per alimenti per alcuni giorni; se volete potete tagliarlo a fette e congelarlo in sacchetti di plastica per alimenti.
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Interessante questo pane!!! mi piace sperimentare lievitati delle tradizioni di altri paesi. E mi ispira questo mix di farine, con quella di mais
Grazie per essere passata! un bacio e buona giornata!