Visitare Riga tra favole, leggende e canzoni

Riga, come Cracovia, toglie il fiato. Sempre.

Quando la incontri di notte, quando la guardi la mattina appena sveglio nella speranza che, dietro l’incontro furtivo della sera prima, non si svelasse un inganno.

La guardi, un occhio socchiuso, innamorato di Lei come chi al tuo fianco nel tuo letto, felice di iniziare una nuova giornata assieme.

Prendetevi tutto il tempo a disposizione; Vecriga (il centro storico) non è immensa, racchiusa com’è in un ristretto raggio.

Seguitene il richiamo della musica suonata ad ogni angolo. Quella dei buskers e quella dei complessini improvvisati, e non, che animano la movida serale sin dalle prime ore

Non rimaneteci male se, dopo pochi passi sarete di nuovo al punto di partenza.

Ripartite, andando ancora una volta alla sua scoperta: Riga saprà sorprendervi ogni volta con una bellezza diversa della precedente.

Riga è uno dei posti
più belli al mondo, per me,
soprattutto perché ci guadagno”
(“Richard Wagner – musicista e compositore)
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Sarà che con le tenebre della notte, e le luci soffuse, ogni città diventa come un incontro misterioso e affascinante. Salvo poi rischiare, al risveglio, trovarsi accanto la mitica signorina Silvani.

Peggio. La mitica Mariangela, figlia dell’altrettanto noto ragionier Fantozzi.

Fatta eccezione, volendo, per la battuta riguardo i soldi (anche il maestro teneva famiglia), la citazione del giovane Wagner coglie nel segno definendo Riga, gemella diversa di Tallinn, uno dei luoghi più belli in assoluto.

Un ensemble di strumentisti dagli stili diametralmente opposti che riescono a trovare una perfetta armonia creando una stupefacente sinfonia.

Architettura dalle tinte color pastello sulle pareti degli edifici delle vecchie corporazioni si fondono con l’anima green che abbraccia Riga ovunque, mentre il blu del mare accoglie i profili di moderni edifici e l’azzurro del cielo chiama a raccolta guglie e campanili svettanti.

Qualche ospite, abbagliato da cotanta bellezza, è rimasto “appollaiato” a godersi sopito Riga, dall’alto dei tetti.

Andiamo assieme alla scoperta della città di Riga.

Cosa vedere a Riga in un giorno

Vecriga, il suo centro storico, è racchiusi talmente in pochissimo spazio che è difficile stabilire un punto di partenza ideale per scoprirne la sua anima attraverso un itinerario giornaliero.

Potete iniziare, avendo la sistemazione nella zona del centro, dal punto di interesse più vcino a voi; avendo preso l’hotel proprio di fronte noi siamo partiti, ad esempio, dalla “Casa delle teste nere” (1 ).

L’edificio simbolo per eccellenza della città, forse anche più del Duomo.

Volendo, Riga è visitabile con un giorno intero a disposizione. Il nostro consiglio, tuttavia è di dedicare alla città almeno un paio di giorni; tre sarebbe il numero perfetto.

Arriva alla fine dell’articolo per scoprire cosa vedere avendo a disposizione da 1 a 3 giorni.

La Casa delle Teste nere

Da tempo immemore andiamo sostenendo la convinzione esista una relazione tra l’influenza esercitata nel contesto politico – economico e la sua rappresentazione nella pomposità architettonica degli edifici simbolo della città.

In confronto all’opulenza e sontuosità presenti in altri luoghi. osservandola dall’omonima piazza, la Casa delle Teste nere risalta per la sua “semplicità” denotando un ricercato gusto estetico incarnato dai potenti del momento.

CASA DELLE TESTE NERE

Il suo nome deriva dai copricapi indossati dai membri della Confraternita (gilda in lettone) dei commercianti, molto attivi quando Riga, partner della Lega Anseatica, ha vissuto il suo massimo splendore economico in virtù degli scambi commerciali transitanti lungo le sponde baltiche

La Casa delle Teste nere, prima ampliata e successivamente alla II Guerra Mondiale ricostruita dopo la completa distruzione dai bombardamenti, era luogo di riunione dei confraterniti, in particolare dei giovani scapoli.

Casa delle Teste nere
Casa delle Teste Nere

Essere membro della Confraternita racchiudeva in se lo status symbol di ricchezza, fama e prestigio.

Nei saloni della Casa delle Teste Nere non solo riunioni d’affari nere ma luogo di ritrovo per eventi culturali e mondani, aiutando la città a crescere come punto di riferimento per i meno fortunati cui la confraternita si adoperava nel sostenerli.

Oggi l’edificio ospita l’Ufficio Informazioni Turistiche e il Museo dell’argenteria.

Riga in un giorno: la Casa del Gatto

Recita un vecchio proverbio: “ambasciatore non porta pena”.

Chiedere lumi al ricco commerciante, per verificarne la veridicità, quando dal messo comunale si è visto recapitare la raccomandata tanto attesa.

Niet, per fortuna a caratteri cubitali, riuscì solo ad intravedere (scritto nero su bianco) in quanto accecato dall’ira furiosa non vedendo accolta la richiesta di aderire alla confraternita.

Come fossi Paperon de’ Paperoni quanto conta, orsù, la mia accumulata ricchezza moneta dopo moneta?

Zero!! E la mia moralità? Ancora meno; sembrava avesse iniziato a chiedersi dandosi autonomamente risposta prima di ricorrere a massicce dosi di Maalox per riuscire a digerire l’amaro boccon.

Un onta che grida vendetta; da lavare, non col sangue, ma con contenuto sarcasmo ed ironia verso chi, come il pachiderma in negozio di cristalli di Boemia, in un attimo ha mandato in frantumi il rispettabilissimo mio onore.

Sembra nasca così, tra le tante, la leggenda della Casa del Gatto (6), Kaku Nams in lettone.

Il gattp sul tetto che scotta
Lo sguardo del Gatto sulla città

Il “rifiutato” aveva in possesso la proprietà di elegante edificio, dall’architettura prettamente medievale, ricco di inserti che richiamavano, anticipandone il successo a Riga. all‘art noveau su progetto di Friederich Scheffel, teutonico archistar dell’epoca

La fortuna è cieca, ma la sfiga dotata di ottima vista (oddio, mica tanto) ha voluto l’edificio si trovasse dirimpettaio alla sede della Grande Gilda (5), cui il mecenate ambiva a diventarne socio. E alla sede del municipio.

L’incontrovertibile verità oltre non va sconfinando, d’ora in avanti, nel limbo tra favola e leggenda.

Le due statue di rame (raffiguranti un gatto in posizione di difesa) sembra, il condizionale è d’obbligo, siano state apposte sulle torrette a lato dell’edificio proprio a seguito del rifiuto ricevuto.

In evidente segno di “sfregio”, volgevano lo sguardo (beh, diciamo una veduta a posteriori verso la Gilda) voltate di 180° rispetto alla posizione attuale

Mettere una pietra sopra l’affronto era affare complicato e solo un intervento salomonico avrebbe potuto evitare uno stallo sena via di uscita.

Il facoltoso commerciante ottenne così l’accesso alla Gilda dietro la promessa di poter guardare idritto negli occhi il gatto.

Esiste una seconda versione secondo la quale il guanto di sfida fosse indirizzato al municipio, reo non aver accordato i permessi necessari per edificare.

Anche in questa seconda versione si è reso necessario l’intervento salomonico da parte dei Signori di Riga ristabilendo la pace tra i due contendenti

Torna alla partenza senza passare dal via

Siete immersi nell”atmosfera romantica che alcuni angoli di Riga riescono a trasmettere convinti, dopo lungo girovagare lungo stradine che “profumano” di carrozze e principi, di aver scoperto, novello Cristoforo Colombo, nuove terre inesplorate.

Uno sguardo più attento al circondario sarà sufficiente a prendere coscienza di essere tornati sul luogo del delitto. Esclusivamente vista da una prospettiva diversa.

State seriamente pensando la vecchiaia avanzi inesorabile e mostri, in tutta la sua crudeltà, i primi segni di Alzheimer.

Teniamo a tranquillizzare tutti coloro i quali abbiano la pazienza di leggere i nostri information diary. Capita a tutti perdere la trebisonda, soprattutto in una nuova città; anche chi, per l’orientamento ha un fiuto eccezionale come per il tartufo, come TataPaola, in viaggio sotto le sembianze di TomTomPaola.

Capita, e voi non ne sarete esenti se visiterete Riga, di perdere mezza giornata per comprendere che il centro storico è una sorta di città in miniatura per quanto vi sia sembrato enorme appena arrivati in piena notte.

Il primo giorno andiamo alla scoperta senza seguire un percorso preciso fino a giungere alla Casa del Gatto.

Mikahil Chekhow Theatre - Il più antcio teatro russo a Riga
Mikhail Chekhov Theatre – Teatro russo di Riga

Venite a sedervi a godere della meravigliosa vista, resa ancora più spettacolare quando, al calar del sole, gli edifici si tingono di un ocra abbagliante.

Effetto wowww il colpo d’occhio sulla piazza all’ombra del gatto che vigila su di noi dalla cima acuminata del tetto.

Sembra una delle tipiche piazze viste durante il nostro viaggio in Repubblica Ceca.

Support for theatrical art - Mikhail Chekhov Riga Russian Theatre — The  Boris and Inara Teterev Foundation
Logo del Teatro Russo di Riga – clicca sopra per andare al sito ufficiale

Quella che appariva solo qualche ora prima come una meravigliosa stazione ferroviaria scopriamo trattarsi invece del più antico teatro russo al di fuori della stessa Russia.

Cosa vedere in un giorno: la casa degli artigiani (Maza Gilda)

Attraversare la pizza e verificare sin da subito la destinazione d’uso dell’edificio era ritenuta azione da codardi data l’estrema semplicità nell’effettuazione.

Tergiversiamo e, complice il programma di massima per i giorni a seguire, meglio proseguire; visto mai che Riga sarebbe stata in grado di regalare altri momenti di adrenalina sensoriale come quello appena vissuto.

Maza Gilda - la confraternita egli artigiani di Riga
Maza Gilda (ph. by Sergio Delle Vedove – Shutterstock)

Risultato? altre due ore di cammino per trovarsi nuovamente nell’identica situazione precedente: al punto di partenza ma con visuale diversa; accanto un edificio “eccentrico”, incrocio tra bizzarra chiesa ed signorile castelletto, un tempo sede della Piccola Gilda (5) .

PICCOLA GILDA

Diversamente dalla Grande, che riuniva sotto la sua ala protettrice i commercianti, la Piccola ( in lettone Maza Gilde) riuniva tra loro gli artigiani.
Durante le assemblee, tenute rigorosamente in tedesco, poteva essere approvato o respinto quanto deliberato in sede di consiglio comunale.
Fino al 1877, svolgevano un ruolo fondamentale nell’amministrazione cittadina, quando divenute associazioni private si videro negato il “diritto di veto”.
Oggi l’edificio ospita una nuova “corporazione” promotrice dello sviluppo culturale cittadino organizzando eventi teatrali, concerti, mostre e rappresentazioni folkloristiche.

Luce, tramonti a nord est

Parlami,
come il vento fra gli alberi
Parlami,

come il cielo con la sua terra
Non ho difese ma
ho scelto di essere libera
…”
(“”Luce” – Elisa)
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Riga non è semplicemente bella; è’ straordinariamente bellissima. Le prime impressioni nel buio della notte al nostro arrivo trovano conferma alla luce del giorno mostrandocela in tutto il suo splendore.

Esaltandolo al tramonto quando il sole, intrufolandosi tra vicoli e palazzi, tinge la città d’oro quasi a ricordare, con velato senso di nostalgia, gli antichi fasti del passato quando Riga era attrice protagonista sul palcoscenico del Baltico.

Nostalgica, non malinconica; come una matura signora di mezza età che, seppur non più nel pieno della bellezza di gioventù, risulta ancora dotata di charme e sensualità da attirare su di se sguardi di piacere.

Un ragazzo suona la tromba in Piazza Duomo a Riga
Ragazzo con tromba

Note calde e suadenti, solo come una tromba (vogliamo mettere il sax?) sa suonare si intravede svettare in “lontananza” la punta di un campanile. La Punta.

L’anima luterana e quella cattolica

Tutte le strade portano a Roma, come a Riga tutte le vie convergeranno in Doma laukums ( piazza Duomo in lettone), ognuna regalandovi un angolo privilegiato di visuale.

Attraversare Zirgu Iela offre il migliore concentrato di stili, un Bignami dell’architettura, impreziosita dal contrasto cromatico tra colori accesi e tinte pastello.

Doma Darzs, dove bere a Riga
Doma Darzs, uno dei locali in di Riga

Sugellato l’insieme dal gigantesco murales campeggiante sopra il plateatico del Doma Darzs, uno dei locali più in di Riga, anima della movida serale.

Emblema della vita spirituale per gli abitanti di professione luterana il Duomo, come d’altronde Riga, è un contenitore di diversi stili: dal romanico al liberty.

Il Duomo di Riga
Il Duomo di Riga

A cavallo degli anni ’60, parte del suo interno è stato adattato per poter ricavare uno spazio da adibire a piccoli concerti di organo, considerato tra i più antichi e preziosi e di fabbricazione tedesca sul tardo dell’800.

A settembre 2019 l’organo era oggetto di restauro e, pertanto, non visitbile. Tuttavia era possibile (peccato averlo scoperto in seguito) assistere ai “piccoli concerti” che si tengono nell’apposito spazio del Duomo.

Alla data di pubblicazione del post, il Duomo è chiuso per l’emergenza sanitaria SARS-COV2

Per maggior informazioni o seguire gli aggiornamenti sulle aperture o qualsiasi altra informazione può consultare il sito ufficiale

Passeggiando per Maza Pils iela
Passeggiando per Maza Pils iela

Seguiamo la cima di un altro campanile e, imboccando Maza Pils iela, giungiamo nel cuore della Riga cattolica successiva alla riforma. Siamo di fronte alla chiesa di Nostra Signora del Dolore (17).

Visitare Riga con sosta al castello

Nel mondo io camminerò
tanto che poi

i piedi mi faranno male.
Io camminerò
un’altra volta…
(“”Come il sole all’improvviso” – Zucchero)
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Considerando periodo e latitudine siamo in compagnia di un amico tanto inaspettato quanto gradito: fratello sole.

Colpa del sole, o chissà quale alchimia, i nostri pensieri stanno vivendo un periodo di trasformazione circa l’attimo fuggente vissuto nel presente.

Prato semi verde, nonostante l’autunno appena iniziato, ricoperto dal foliage avrebbe suscitato in tempi lontani lo stesso piacere provovcato dal ronzio incessante di una zanzara pronta a pungerti.

FOLIAGE

Cadono le foglie; è autunno. Precedute dal cambiamento cromatico, spettacolo della natura conosciuto con il nome di foliage.
Una variazione di colori (e toni) ad ampio spettro che va dal giallo al marrone come una tavolozza a disposizione di un estroso pittore.
Possibile ammirarlo tra ottobre e novembre.in particolare nei boschi quando, grazie all’escursione termica .
Diventata esperienza sensoriale naturalistica, grazie anche ai benefici riconosciuti nel condividerla, sta diventando la nuova frontiera del turismo a tema.

Incredibilmente, con nostro stupore, ci fermiamo nella contemplazione della forza della natura, suscitando le stesse emozioni che riescono a creare un quadro di pittori impressionisti mentre ascolti la versione per sola tromba di “Autumn leaves”, magicamente interpretata da Miles Davis.

Sospesa tra il contrasto cromatico dei colori cangianti baciati dai raggi solari e l’imbrunire rivelato dal nascondersi tra le nuvole.

Magia dell’età che avanza o del castello (16) palesandosi innanzi a noi, senza svettare per bellezza.

Siamo tre fratellin… non tre porcellin

“Siamo io e te
siamo noi due
siamo la somma delle nostre idee
siamo tu ed io
siamo io il tuo sogno tu il mio…”
(“”Siamo io e te” – Max Pezzali)
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Three Brothers - cosa vedere nella capitale lettone
Three Brothers of Riga

Tra i più più vecchi edifici medioevali di Riga, uno accanto all’altro, sebbene siano stati costruiti in tempi ed epoche diverse; prendono il nome dall’ennesima leggenda li vorrebbe essere stati edificati per volontà di tre uomini appartenenti alla stessa famiglia.

Non meno interessante dal punto di vista storico e architettonico della Casa delle Teste nere e della Casa del Gatto è il complesso di edifici da tutti conosciuto come i “Tre Fratelli” (10).

Il bianco, ripiegato su un lato, era la bottega del panettiere, come possono testimoniare le immagini raffigurate accanto al portone d’ingresso.

Three Brothers - Al civico 19
Al civico 19

Al civico 19 il fratello medio, riccamente decorato con ornamenti tradizionali olandesi, nazione che intratteneva rapporti commerciali con la città di Riga.

Dallo spirito tradizionale e moderno al tempo stesso, oggi ospita il Museo dell’architettura.

La lettonia sotto gli svedesi: Jackob’s Barrack

Sorte come quartier generale delle truppe svedesi durante la dominazione su Riga e la Lettonia, (tra gli “ospiti” illustri che qui hanno soggiornato anche tedeschi e i sovietici durante la “liberazione” dal giogo nazista), sono state riconvertite con identità dall’animo commerciale.

Jackobb's Barrack - Rigaal tempo degli svedesi
Jackob’s Barrack

Percorrendo in lungo le Jackob’s Barrack (7) incrociamo a metà la porta svedese (8), l’unica delle otto originarie) rimasta in piedi, unico gate d’i accesso per chi arrivava dalla città, circondata dalla cinta muraria eretta a protezione.

Riga abbonda, fattore riscontrato in molti luoghi soggetti a dominazioni durate nel tempo, di leggende e la porta svedese non poteva esserne esente.

LA LEGGENDA DELLA PORTA SVEDESE

Al tempo vi abitava, in quel di Riga, un facoltoso commerciante. Chissà forse lo stesso che si era visto rigiutare l’ingresso nella Gilda.
Stanco di pagare le imposte sulla merce in entrata, pensò bene con arguzia ed ingegno di porre un limite invalicabile dagli esattori mantenendo un accesso diretto ai propri magazzini.
Un altra leggenda, la più accreditata, racconta che nell’abitazione sopra la porta avesse dimora il boia il quale da tradizione, prima di ogni esecuzione, soleva deporre una rosa rossa sul davanzale.

La porta svedese
Swedish Gate – La “Porta svedese”

L’anima green di Riga

“Ho un anima a forma di prato
sorprendentemente fiorito
non aspetto e non voglio sprecare
l’ultima giornata di sole…”
(“”L’ultima giornata di sole” – Cristina Donà)
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People at the Riga park
People at the park

Passeggiare per Riga non è solo avere uno sguardo sul contrasto tra l’anima liberty degli edifici e le strade acciottolate della tradizione medioevale, tra arzigogoli architettonici e voli pindarici da una leggenda verso l’altra.

Visitare Riga significa immergersi nella sua arte e cultura dall’anima green, abbracciata dal verde polmone che si estende parallelamente ad est del centro storico (rispetto al Daugava), diviso tra Bastajkans Park o Bastion Hill (dove un tempo sorgevano, appunto, i bastioni) ed Esplanade e, più a nord, da Kronvalda Parks,

Boat on the Daugava river
Boat on the Daugava river

Frequentate maggiormente dai local people più che dagli strangers, appaiono zone dove rilassarsi dai ritmi di vita (comunque) non stressanti; dove poter trascorrere il tempo leggendo un libro, prendere il sole, scambiare quattro chiacchiere tra amici o avere uno sguardo su Riga dal canale

Momento di relax al parco
Relax moments

Semplicemente: restare in ascolto. Nella bambagia del silenzio, dei suoni della natura dove abbiamo trovato rifugio come gli uccellini nel loro nido, attenti a lasciarlo (il polmone verde) sempre pulito e in ordine.

Arte, cultura e folklore

Riga - Teatro Nazionale
Teatro Nazionale di Riga

Da sempre la cultura occupa, nella società lettone, un posto di assoluto rilievo tra le attività considerate irrinunciabili; tanto da meritare la nomina, nel 2014, di Riga quale capitale europea della cultura.

Teatro dell'Opera e del Balletto di Riga
Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto

Assistere ad una rappresentazione teatrale nel calendario del Teatro Nazionale (1 blu) o ad un balletto messo in scena nella sobria cornice del Teatro dell’Opera e del Balletto (3 blu) sono appuntamenti imperdibili nella maggior parte degli abitanti di Riga, e lettoni in generale.

Clicca sull’immagine per visitare il sito

Scambiati spesso come abitanti del Nord Europa, data la fisionomia dei nostri tratti somatici, da “bravi” lettoni non potevamo di certo mancare alla rappresentazione del balletto “The Sleepy Princess” il giorno dopo l’apertura di gala della stagione.

Assistere ad uno spettacolo di ballo
Come un lettone abbiamo assistito ad un balletto

Ottenere la cittadinanza onoraria avrebbe richiesto la partecipazione anche ad una rappresentazione teatrale; anche se preso in seria considerazione, giusto il tempo per desistere dalla follia.

Messi di fronte al fatto che, probabilmente, fosse in lingua lettone… immediatamente issata bandiera bianca. Fosse stato in inglese….

“…Voglio andar via
I piedi chiedono dove ma via
…”
(“”Via” – Claudio Baglioni)
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I piedi gridano vendetta. Riusciti a sedare il tentativo di sommossa che stava per essere perpetrato nei confronti dei legittimi possessori con la promessa sarebbero stati ripagati dalla degustazione di una ottima birra.

Giunge notizia, ahinoi, i piedi stiano ancora lamentandosi non avendone ricevuta una sola goccia, una che fosse una. Dalla solenne promessa ad oggi resta ignota la motivazione della promessa disattesa.

Giuriamo, però, che la birra fosse stata ordinata appositamente per loro.

Una buona birra nella capitale lettone
Imbarazzo di scelta al Beer Museum

L’influenza della vicina Russia, e del vicino della porta accanto russo, ha avuto notevole ripercussione sulla tradizione e produzione sia nel teatro che nel balletto e danza.

Il folklore, da sempre legato alle tradizioni delle origini, non lo è da meno. Ogni occasione è buona per sfoggiare i tradizionali abiti lettoni lanciandosi in danze folkloristiche; che ci si trovi ai festival dedicati o in ogni angolo della città.

Danze folkloristiche nei parchi di Riga
Folklore a Riga

L’anima ortodossa

Attraversato il giardino dei bastioni giungiamo sull”Esplanade; un altra fetta della rappresentazione culturale di Riga si trova in questo angolo della città venendo accolti dal simbolo per eccellenza della tradizione ortodossa.

Cupole dorate, mattoni gialli con inserti rosso-marrone richiamano alla cattedrale di Alexander Nevsky di Sofia.

Durante tutto il periodo trascorso in città così è stata identificata salvo rendersi conto, alla fine, quella dedicata al santo russo si trovasse pochi passi in là.

Architettonicamente parlando, nulla da vedere con lo splendore della Chiesa della Natività di Cristo (13).

Riga - dettagli della Chiesa della Natività di Cristo
Dettagli della Chiesa della Natività di Cristo

Stupisce il sacro approccio con il quale i fedeli frequentano il luogo di culto a qualsiasi ora della giornata.

Non perdete l’occasione di entrare in contatto con la realtà ortodossa, visitandone gli interni dalle pareti splendenti di azzurro e l’abbondanza delle figure iconografiche.

Avendo un pizzico di fortuna potrebbe capitare di visitarla durante la celebrazione del rito eucaristico; concedetevi un attimo di pausa in più per assistervi.

RICORDA

All’interno delle chiese ortodosse non è, in alcun modo, permesso scattare fotografie.

Solerti addetti sono pronti ad intervenire immediatamente a ricordare il divieto e, in estrema soluzione, invitarvi a lasciare il luogo di culto.

Milda e la libertà (ri)conquistata

Potendo scegliere, si può andare alla scoperta di Riga partendo dal simbolo per antonomasia dello spirito lettone, luogo preferito dalla gioventù locale per darsi appuntamento: il Monumento alla Libertà (12)

Strana storia la sua, (quasi) identica all’omonimo estone a Tallinn; o viceversa.

Voluto a memoria della conquistata prima indipendenza del 1918, è stato inaugurato solamente quasi venti anni dopo nel 1935,, rischiando di non vedere mai la luce per venire demolito secondo il volere della nomenklatura russa durante la nuova occupazione successiva alla II Guerra Mondiale,.

Milda e la libertà (ri)conquistata
Riga sullo sfondo di MIlda

Una incessante propaganda sovietica cercò di sovvertire il significato intrinseco nel quale si rispecchiava il popolo lettone. Scampato l’imminente pericolo, sempre più fortemente è assurto a simbolo dichiarato antisovietico, fonte di ispirazione per una nuova “primavera” lettone.

Compongono il monumento sculture e bassorilievi raffiguranti momenti salienti della storia e cultura lettone culminanti alla sommità con la statua di Milda, sinonimo di libertà, così affettuosamente chiamata dalla popolazione .

LE TRE STELLE

Mida solleva sul suo capo tre stelle dorate, rappresentazione delle tre regioni storiche che componevano la Lettonia:
Curlandia, LIvonia e Letgalia

Brema, la gemella anseatica

“…Andiamo a suonare a Brema
A Brema andiamo a suonare
Superflui, cacciati e inutili
Andiamo a suonare insieme
A Brema andremo a suonare
Nella banda municipale…”
(“”I musicisti di Brema” – Vinicio Capossela)
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Era usanza che i paesi occupanti lasciassero in segno dell’avvenuta “amicizia” gentili e graditi omaggi

Entrando nel “quartiere russo” non passerà certamente inosservata l’ Accademia lettone delle scienze, una delle sette sorelle (leggi qui un interessante articolo trovato su Russia Beyond) inosservato il regalo donato da Stalin alla città di Riga.

Girovagando lungo le acciottolate strade di Riga inevitabile balzi all’occhio la presenza di una insolita statua cui gli abitanti della città attribuiscono duplice valenza.

La prima legata al gemellaggio con Brema, città appartenente alla Lega Anseatica;, la seconda puramente simbolica non essendoci documenti storici a confermare la chiacchera di corridoio.

Lo sguardo dei quattro simpatici animaletti lancerebbero lo sguardo triste oltre il confine dell’ex “cortina di ferro”.

Avete capito bene; trattasi proprio di loro, dei quattro protagonisti dei “Musicanti di Brema”, favola dei fratelli Grimm (3).

I musicanti di Brema
I Musicanti di Brema

Riuscire a toccare il faccino del gallo in vetta si dice porti fortuna; antiche credenze in un mondo di favole e leggende come solo i teutonici fratelli hanno saputo creare.

Altrimenti inventate di sana pianta e renderle talmente credibili da trasformarle in nuova attrazione. Potere del marketing turistico.

Non andatene alla spasmodica ricerca, potrebbe rivelarsi inutile talmente sia nascosta alla vista; solamente l’imbattersi fortunoso ne rivelerà la presenza e il suo portento miracoloso.

Un piccolo aiuto: per arrivarci bisogna attraversare il cortile dove sorgeva il vecchio convento (4), seguendo la direzione indicata dalle faccine buffe dei quattro musici.

Aladino e la lanterna della felicità

La più famosa è quella di Aladino ma sembra esisterne almeno un altra in grado di regalare felicità riuscendo ad esaudire i desideri della persone.

In mezzo ai molti oggetti, si pensava portassero fortuna, creati dalle abili mani di un anziano fabbro accantonata in un angolo della bottega se ne trovava uno particolare, diverso da tutti gli altri che non occorreva nemmeno sfregare: la lanterna della felicità (laimes lanternas in lettone).

L’anziano uomo stava attraversando un periodo non felice della propria vita e, chiesto al nipote il rimedio da adottare per venirne fuori, sentì rispondersi: “Sei un fabbro, crea tu stesso la tua felicità”.

La bottega venne presa d’assalto dalla file interminabile di persone recatesi per ammirare il nuovo articolo.

Una donna, rimasta incantata dalla bellezza della lanterna impolverata chiese se realmente fosse il frutto della sua ingegnosa opera.

Mentre il fabbro era in procinto di rispondere la freccia di Cupido trafisse i loro cuori conducendoli, di li a poco, davanti all’altare a promettersi amore eterno.

Da San Pietro allo Ssyline di Riga

Alle spalle della statua dei musicanti si giunge sulla soglia d’ingresso della seconda chiesa per importanza dopo il Duomo: chiesa di San Pietro (2), la cui punta svetta sopra tutte nello skyline cittadino.

Gli interni non offrono spunti particolari se non in occasione di eventi o mostre che periodicamente vengono organizzati. Il punto di forza sembra essere la salita sulla torre per ammirare il panorama dall’alto (ingresso 9 euroqui le altre informazioni).

Riga - Chiesa San Pietro
Cupola della Chiesa di San Pietro

Dallo spiazzo antistante l’ingresso principale partono giornalmente vari tour gratuiti (in inglese) alla scoperta di Riga. Non occorre prenotazione, è sufficiente farsi trovare all’orario previsto e seguire le guide con la valigia gialla.

Ar labu nakti Riga

“È giunta mezzanotte
Si spengono i rumori
Si spegne anche l’insegna
Di quell’ultimo caffè…”


Il fiume scorre lento
Frusciando sotto i ponti
La luna splende in cielo
Dorme tutta la città?
..”
(“”Vecchio Frac” – Domenico Modugno)
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Big Ben ha detto stop. E’ giunta l’ora di mettere finalmente i piedi sotto la tavola, iniziando a praticare un pochino di sana attività sportiva.

L’imbarazzo della scelta è evidente, potendo optare tra i nuovi sport entrati di diritto nelle competizioni olimpiche: lottatore di sugo, sollevamento forchette oppure un epthatlon in degustazione di liquore tipico; da li a poco si sarebbero potuti trasformare in epatothlon.

Indecisi tra un locale dove bere strepitose birre belghe e una reunion con bionde e rosse lettoni dopo il timido approccio della sera prima ci ritroviamo di fronte alla Casa del Gatto e alle nostre spalle quello che appariva come una stazione.

Buona notte Riga
Good night Riga

Prima di abbandonarsi tra le confortevoli braccia di Sir Morphy, ultimi due passi (ci volevano dopo tutto il giorno a passeggiare), godendo della vista by-night.

Torniamo al punto di partenza del nostro itinerario alla scoperta di Riga; il Daugava è a pochi metri, l’ultimo sguardo è rivolto al Castello di Luce.

L’oscurità della notte riesce ancora a regalare bagliori e scie luminose, tra battelli che frusciano sotto i ponti illuminati ed il segno che, in altro luogo, un nuovo giorno stia già nascendo.

Ar labu nakti Riga

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3 Risposte a “Visitare Riga tra favole, leggende e canzoni”

  1. Ciao, complimenti per questo post e per il vostro interessantissimo blog, riuscite a farci assaporare luoghi incantevoli e ci deliziate con ottimi spunti culinari. Bravissimi, un caro saluto 🙂

  2. Meravigliosa Riga ne ho un bellissimo ricordo. Ci ho passato 4 splendidi giorni di sole e camminate e sono anche stata all’opera a vedere “Eugenio Oneghin”, un esperienza nell’esperienza di questa fantastica città!

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