Articolo revisionato il 31.07.2021
Due giorni, poco più, potrebbero essere pochi per visitare Norimberga. Contrariamente a quanto affermato da parte di chi, a Norimberga, ci vive.
La fama della città di Norimberga, assieme ai suoi simboli, è vincolata ad un periodo storico nero, inteso non solo dalla colorazione della connotazione politica.
Dedicare il giusto tempo cercando di capire cosa abbia rappresentato, e rappresenti, storicamente Norimberga porta via la maggior parte dei due giorni a disposizione.
I suggerimenti inseriti all’interno del post, pertanto, potrebbero risultare non esaustivi; in ogni caso permettono al visitatore di effettuare una passeggiata ripercorrendo le importanti tappe che hanno interessato la città di Norimberga.
Una passeggiata nella storia, dal Sacro Romano Impero fino a tempi più recenti dove migliaia si persone giungevano in città per partecipare alle adunate di massa della propaganda nazifascista.
A “Zarathustra”… mio padre
I tempi erano sbagliati
L’età era quella della curiosità, attorno ai dieci anni; in casa, nella libreria di “Zarathustra”, vi era l’imbarazzo della scelta sui tomi da poter, e voler, consultare. Anche soltanto per una fugace occhiata.
Tra enciclopedie e libri che abbracciavano le branche del sapere più disparate, dalla filosofia alla storia, passando per la saggistica, lo sguardo si pose sopra un apparente libercolo (poteva trattarsi, forse, di una versione cosiddetta tascabile).
La copertina, dal colore marrone scuro, Chissà, probabilmente, più chiaro. Oppure di un rosso cupo; sul dorso risaltava, a caratteri dal color oro, il titolo: “Il processo di Norimberga”
Da quell’incontro fortuito, da quel primo approccio, sbagliato nei tempi, penso trovi ispirazione la passione che nutro, in età matura, verso i libri thriller poliziesco-giudiziari (su tutti Michael Connelly).
A quell’età avventurarsi nella lettura, e nell’affrontare certe tematiche, risultava troppo prematuro. Non ancora pronto per calarsi nei panni di pubblici ministeri impegnati nell’attribuire un diverso, il reale, senso storico di certi avvenimenti anzichè in quelli del detective Harry Bosch nel ristabilire la verità giudiziaria nei cosiddetti cold-case.
Del reale argomento trattato lo capii molto in là nel tempo, Ancora mancava la consapevolezza e la coscienza (ed era naturale fosse così) di voler approfondire la tematica, legato ad uno dei periodi più nefasti della storia dell’umanità.
Lo riposi immediatamente. Tra la montagna di libri che affollavano i ripiani della piccola, seppur, rifornita libreria familiare. Dove era venuto alla luce per mero caso.
Suonava strana la situazione venutasi, inconsapevolmente, a creare, Nonostante si potesse trovare di tutto nei ripiani della libreria, alcune tematiche erano no-allowed treatment.
Per essere più precisi, alcuni erano proprio tabù, non potendo nemmeno essere menzionati, ritenendoli motivo ingiustificato della curiosità (e dei quesiti che, naturalmente, si voleva cercare risposta) instillata in chi non era “ancora diventato grande“
Il ricordo di quell’approccio però era rimasto dentro. Internamente sopito, in attesa di essere risvegliato.
Occasione migliore non poteva presentarsi se non sotto le vesti del viaggio attraverso la Romantiche Strasse, sebbene Norimberga non ne sia parte integrante.
Una piccola deviazione, per riprendere il discorso lasciato in sospeso, valeva la pena essere fatta.
Come sarebbe valsa la pena potersi confrontare, da adulti, ognuno riguardo le proprie considerazioni su cosa avesse (o avrebbe potuto) rappresentato quel periodo e quell’evento in particolare.
Soprattutto, alla luce di aver avuto la possibilità di visitare i luoghi in cui tutto avvenne.
Purtroppo le forze erano ridotte al lumicino, riuscendo a scambiarci solo due parole, appena sussurrate col flebile filo di voce rimasto.
I tempi ancora una volta erano sbagliati; ancora una volta, non permisero di sapere quale fosse la sua veduta di pensiero. E, purtroppo, non potranno esserci altre occasioni per venirne a conoscenza..
Norimberga in due giorni: cosa vedere
Due giorni, poco più, forse sono pochi per visitare Norimberga; anche se, a detta di chi, a Norimberga, ci vive, sembra che la città non offra molte altre attrattive oltre i luoghi della memoria storica.
Comunque sia, dedicata la maggior parte del tempo a disposizione per fare un tuffo nel passato, ne rimane ben poco da dedicare, eventualmente, al resto della città.
Lasciamo ai lettori un’idea di partenza per visitare la città sulla base di quanto visitato durante la nostra permanenza a Norimberga, con annessa l’immancabile mappa di dove siano posizionati rispetto alla città.
Norimberga e il periodo nazista
Memoriale del Processo (Memorium Nurberger Prozess) e la sala 600
Le ideologie, come le fedi,
hanno fatto e continuano
a fare un’immensa quantità di male.
Poi grazie a Dio
tramontano e scompaiono.
Ci scusiamo sin d’ora se l’utilizzo di alcuni termini, paragoni, parafrasi o metafore possano sembrare sopra le righe urtando la suscettibilità di chi leggerà queste righe. Osservate, e lette, con obiettività rimarcano una volta di più (caso mai ce ne fosse bisogno) che il male è insito nell’uomo.
Cercando di tenerne viva la memoria affinché non possa ripetersi.
Per quanto possa essere di consolazione, la consapevolezza acquisita con il trascorrere del tempo e alcuni viaggi effettuati nei cosiddetti paesi dell’Est, abbiamo avuto sempre più conferma che il periodo del nazifascismo non può essere etichettato come un caso isolato della follia umana.
Anche se con connotazioni cromatiche differenti tra loro, oppure facendo ricorso a metodologie per il raggiungimento di un obiettivo diverso, la sostanza non muta. Il periodo nero (in tutti i sensi) non soffre di solitudine potendo contare sulla “buona compagnia” di crimini perpetrati ai danni dell’umanità in nome di una ideologia.
Schwurgerichtssaal 600 (Sala 600 della Corte d’Assise), 20 novembre 1945. Ha inizio il Processo. Sul banco degli imputati trovano posto alcuni “grandi criminali di guerra“.
Nonostante l’Aula 600 sia quella più rappresentativa, limitare la visita al Memorium Nurnberg Prozess (Memoriale del Processo di Norimberga) esclusivamente ad essa risulta essere riduttivo per capirne la portata storica, e l’impatto avuto nel corso della storia.
Lo si capisce sin da subito percorrendo gli spazi espositivi all’interno dei quali, per volere dei curatori, si è cercato di mettere in risalto il percorso storico e lasciando poco spazio all’aspetto memorabilia.
Una panca dove presero posto alcuni imputati, un cassone usato per il trasporto dei documenti e l’attrezzatura per la trasmissione radio sono, infatti, i rari oggetti e reperti storici esposti nel percorso del Memoriale del Prcoesso di Norimberga.
Chiunque commette un atto
che costituisce reato
ai sensi del diritto internazionale
ne è responsabile e passibile di pena
Da Norimberga alla Corte Penale Internazionale dell’Aia è il percorso che conduce il visitatore, anche attraverso l’utilizzo di ausili multimediali, a comprendere la portata storica e le ripercussioni avute nel tempo, del primo processo contro crimini che sino a quel momento venivano considerati come la “normalità”, “cause di forza maggiore” o “incidenti di percorso” durante un conflitto bellico.
Vittime o carnefici, la conta delle vittime subite o provocate. A volte “interpretando” entrambi i ruoli.
Numeri. Ordinatamente catalogati e schedati, per non soffrire della solitudine dei numeri primi. Per ricordarci che la guerra, le guerre, sono molto più vicine a noi di quanto pensiamo. Più di quanto l’occhio, non sempre imparziale dei media, catturi l’attenzione portandone alla ribalta alcune a discapito di altre.
Come si potesse stilare una classifica meritocratica dei conflitti nel mondo. Come potessero esistere guerre di serie A o di serie B. Nonostante ogni angolo del globo sia pervaso da raffiche di mitra e colpi di artiglieria; in nome di qualsiasi motivo, in nome di qualsiasi ideologia, laica o religiosa si voglia.
Basta poco per rendersene conto. Non fermatevi alle prime apparenze. Non si sono fermati nemmeno i giudici del Processo di Norimberga, andando sino in fondo. Scavando nei meandri più reconditi di chi le atrocità le ha vissute in prima persona o da spettatore involontario.
Una delle ultime sale del percorso espositivo non richiama di certo l’attenzione da un punto di vista strettamente di exbition-design, apparendo quasi anonima.
A spingerci ad entrare è stata proprio la curiosità di capire il tema trattato. In bella mostra una fila di schedari. Ne estraiamo una scheda a caso. Numeri, non primi. Conflitti nei quali è stata coinvolta. Da carnefice… e da vittima. Perdite subite… e perdite causate.
Allora vai… alla ricerca della scheda che dia i numeri di un paese vicino al tuo. Poi di un altro. Un altro ancora.
Questa volta ci spostiamo dall’altra parte del mondo. Comunque vede coinvolto il tuo “vicino” di prima. E ti accorgi come la guerra, nonostante non sia finita sotto i riflettori, è molto, molto vicina a te. Più di quanto possa sembrare. Più di quanto tu possa immaginare.
Memoriale – Info utili
Metropolitana Linea U1 scendere a Bärenschanze
Dal Mercoledì al Venerdì dalle 09:00 alle 18:00 (dal 28 maggio al 31 ottobre 2021)
Sabato e Domenica dalle 10:00 alle 18:00 (dal 28 maggio al 31 ottobre 2021)
Dal 01 novembre al 31 marzo 2022 dalle 10:00 alle 18:00
Chiuso Martedì
Adulti 6 € Inclusa audioguida anche in italiano
Ridotto 1,50 € Inclusa audioguida anche in italiano
A causa delle restrizioni dovute all’emergenza Coronavirus è obbligatoria la prenotazione dell’ingresso. Leggi qui le modalità
Ticket cumulativo: con l’aggiunta di 3 € il ticket permette di vistare tutti i musei cittadini
Per ogni altra informazione e seguire gli eventuali aggiornamenti fare riferimento al sito ufficiale
Reichsparteitagsgelande (campi di raduno del partito nazista)
Siete appassionati di storia o incalliti cinefili a tema storico? In un flash back vi tornano alla mente le immagini dell’ultimo docufilm sulla vita di Hitler allorquando, petto in fuori tronfio del suo smisurato ego, salutava alla folla acclamante durante una delle oceaniche adunate di propaganda del partito.
Naturale il dubbio albeggiato in cuor vostro se tali immagini fossero il risultato di un abile manipolatore (nel senso di creare artificiosamente materiale idoneo per l’opera di propaganda) o il risultato reale di chi, abile affabulatore calamitava a sé i consensi di fanatici accoliti.
Qualora, al mefistotelico dubbio propendiate alla seconda soluzione, probabile vi siate chiesti anche se, come la fattoria del Mulino Bianco, esista (o sia esistito) un siffatto luogo. Ebbena, la risposta è affermativa. Tutt’oggi, per quanto in parte in stato di abbandono, ancora esiste e resiste.
La zona, abbandonata alla fine della Prima Guerra Mondiale, è stata al centro di scontri istituzionali e accese diatribe circa la possibilità di recuperarla donandogli nuovo splendore o abbandonarla ad un ineluttabile destino.
Quali i motivi del contendere superfluo chiederlo quanto è di lapalissiana ovvietà.
Nonostante la reticenza a mantenere in vita un luogo tanto simbolico quanto scomodo (come il passato rappresentato), l’enorme successo ottenuto in occasione della prima mostra allestita (per non dimenticare) ha offerto il proposito di avviare imponenti progetti di riqualificazione.
L’area denominata Reichsparteitagsgelande (campi di raduno del Partito Nazista) comprende il Centro di documentazione, il Zeppelinfeld e la Grosse Strasse (la grande strada).
C’era una volta… o meglio, sarebbe dovuto esserci. Il Palazzo dei Congressi, mastodontico e megalomane quanto ogni simbolo eretto in rappresentazione del potere esercitato, della grandezza raggiunta (o pensato di aver raggiunto).
Voluto per ospitare sino a 50.000 persone durante i congressi di partito, e rimasto incompiuto a seguito della caduta del regime, nella parte completata oggi trova posto il Centro di Documentazione (Doku-zentrum, non visitato) sede dell’esposizione permanente che permette di ripercorrere il quadro d’insieme sull’intreccio dell’importanza dei ruoli avuti tra il Partito Nazista e la città di Norimberga.
Viene difficile pensare come certi luoghi oggi oasi di pace e relax, dove potersi concedere un evasione dal caotico traffico cittadino, possano essere stati nel passato il fulcro per le adunate delle truppe di accoliti sulle orme del Fuhrer dove venivano decise (forse) le sorti di intere popolazioni.
Per rendersene conto in prima persona, tenendo il Centro Congressi alla propria destra, è sufficiente una piacevole passeggiata costeggiando il lungo lago nel riparo del viale alberato.
Giungiamo così allo Zeppelinfeld dove adunate, parate militari andavano in scena di fronte alle massime autorità del partito, Hitler compreso, ordinatamente ed orgogliosamente radunati sulla Zeppelintribune.
L’opera di riqualificazione ha permesso di poter disporre di un area multitask essendo adatto ad ospitare concerti rock, gare automobilistiche fino all’evento clou della stagione estiva, il Volkfest che si celebra di norma tra la fine di luglio e i primi di agosto.
A separare lo Zeppelinfeld dalla zona del Volkfest troviamo la Grosse Strasse (grande strada) via monumentale “liberamente” progettata appositamente per manovre tattiche e parate militari che giunge sino al Marzfeld (campo di Marzo).
Il nome dedicato al campo voleva essere un omaggio al ripristino del servizio di leva obbligatorio sotto il regime nazista e, forse, trae anche ispirazione dall’antico Campo Marzio romano.
Reichsparteitagsgelande – Info utili
Metropolitana di superficie S-Bahn Linea S2
Tram linea 6 (gialla) e linea 8 (azzurra)
Autobus nr 45, 55, 65 e 96
Sono in corso lavori di ampliamento di alcune parti del complesso
Si consiglia pertanto di seguire gli aggiornamenti degli orari di apertura e le modalità di accesso dalla pagina dedicata nel sito ufficiale
Adulti 6 € Inclusa audioguida anche in italiano
Ridotto 1,50 € Inclusa audioguida anche in italiano
A causa delle restrizioni dovute all’emergenza Coronavirus è obbligatoria la prenotazione dell’ingresso. Leggi qui le modalità
Ticket cumulativo: con l’aggiunta di 3 € il ticket permette di vistare tutti i musei cittadini
Per ogni altra informazione e seguire gli eventuali aggiornamenti fare riferimento al sito ufficiale
Norimberga e il Sacro Romano Impero
Kaiserburg (Castello Imperiale)
Norimberga dal punto di vista storico non è stata esclusivamente la rappresentazione iconografica del nazismo.
Prima di assurgere a “capitale” del Terzo Reich, di ben altri fasti ha visto riflettere la luce del dominio sul mondo rivestendo, per secoli, il ruolo per quanto ufficioso di capitale del Sacro Romano Impero.
Grazie alla “Bolla d’Oro” ogni nuovo eletto, (vedi animazione del Glockenspiel) fosse stato Re o Imperatore aveva l’obbligo di tenere qui la prima riunione.
Simbolo del periodo imperiale è il Kaiserburg, complesso di vari edifici ma, senza dubbio, i pezzi da novanta sono rappresentati dal Palas (il vero e proprio palazzo residenziale) e la Doppelkapelle, cappella suddivisa su due livelli.
Mentre il livello superiore era riservato ai rappresentanti della nobiltà, quello inferiore accoglieva la rimanente “popolazione” con residenza nel castello.
Nelle ultime sale del Palas è allestita una mostra permanente sugli sviluppi del Sacro Romano Impero e le dinamiche al suo interno, oltre ad una parte dedicata alle tecniche di difesa ritenute innovative per l’epoca.
A completamento del plesso la Sinwellturm, dalla cui sommità si può godere di una vista panoramica, oltre che sulla città. anche del castello nel suo complesso e il Tiefer Brunnen (pozzo profondo).
Avanzassero 10 minuti, potreste spenderli per assistere alla dimostrazione in diretta della verifica di profondità con riprese video in diretta.
Kaiserburg – Info utili
Da apirle al 4 ottobre: dalle 09:00 alle 18:00
Da ottobre a marzo: dalle 10:00 alle 16:00
Ultimo ingesso 30′ prima della chiusura
Palas con Doppia Cappella + Museo (mostra permanente)
Adulti 5.5 € Inclusa audioguida (secondo disponibilità)
Ridotto 4,50 € Inclusa audioguida (secondo disponibilità)
Bambini e ragazzi fino ai 18 anni: gratuito
N.B. = Il Kaiserburg aderisce al circuito dei castelli bavaresi che sono possibili visitare con unico Ticket con costo variabile in base alla tipologia
Felsengänge (letteralmente percorsi di roccia)
Ai piedi del Kaiserburg, appena usciti, ci troviamo nello spiazzo antistante la Albrecht Durer Hause (casa di Albrecht Duhrer) dominata dalla statua raffigurante “Il leprotto”, uno dei numerosi lavori a cui l’artista, maggiore esponente della pittura tedesca rinascimentale, si dedicò.
“Il leprotto”, opera dell’artista del 1503 campeggia in bella vista con sguardo tra il sonnecchiante e l’essere, animale o umano che sia, vigilante sulla città. Tra coloro i quali siano destati dalla curiosità di scoprire quale animale vi fosse nella statua si scorgono sguardi tra l’inquietante ed un senso di infinita tenerezza.
Volgendo le spalle al Kaiserburg, e quindi al leprotto, si scende prendendo la via a sinistra; pochi passi si giunge al vecchio birrificio della città di Norimberga (Brauerei Altstadthof) da dove è possibile partecipare alle visite guidate alla scoperta dei Felsengänge,
Nello stesso periodo, oltre che permettere alla popolazione di trovare riparo dai bombardamenti, i cuncioli venivano utilizzati come “cassaforte” per mettere al sicuro le opere d’arte presenti nella città di Norimberga.
Il percorso, della durata di circa un ora, permette di scoprire l’evoluzione nella produzione e conservazione della bevanda degli dei (birra) fino ad arrivare alla nascita degli attuali Biergarten, tradizione bavarese tra sacro e profano.
Non solo. La duttilità dei sotterranei era talmente elevata che permetteva una “riqualificazione” industriale” seduta stante per favorire la produzione e conservazione di altre derrate alimentari come potevano essere i piselli.
A proposito di prodotti alimentari. Curioso venire a conoscenza che la birra, considerato come alimento per i poveri, potesse tornare utile, in mancanza dell’apporto nutritivo del latte, anche nell’alimentazione dei bambini.
Una volta terminato il percorso e risaliti in superficie la visita si conclude ufficialmente con la degustazione di una birra di loro produzione o, per i palati dai gusti decisi, con un distillato prodotto in loco.
Felsengänge – Info utili
Per arrivare segui le indicazioni fornite nel paragrafo del Kaiserburg
La visita è possibile esclusivamente all’interno di un tour guidato.
Partenze ogni ora dal Lunedì al Venerdì dalle ore 11:00 alle 17:00 / Sabato e Domenica ogni ora dalle 10:00 alle 17:30
Consigliabile la prenotazione
Adulti 10 €
Ridotto 8 € (> 7 anni < 16 anni)
Gratuito sino ai 7 anni accompagnati da un adulto e ai possessori della Norimberga Card
Per ogni altra informazione e altre offerte di tour visita il sito ufficiale
Cosa vedere nell’Altstadt (città vecchia)
Chiesa di San Lorenzo (Sankt Lorenz Kirche)
Scesi alla fermata Lorenz Kirche della metro U1 (linea blu) a dare il benvenuto al visitatore nel centro storico di Norimberga è l’imponente facciata dove svettano come bodyguard le due torri laterali.
Un primo impatto visivo sembra faccia risultare la chiesa piuttosto buia mentre, nel corso della visita, le numerose vetrate la trasformeranno in uno splendore di luce.
Dotata di un architettura alquanto semplice catturano lo sguardo in particolare tre opere:
- “Il saluto dell’angelo” (Veil Stoss 1517-18) raffigurante l’Arcangelo Gabriele annunciante alla vergine Maria la nascita di Gesù,
- il “Tabernacolo” (Adam Kraft 1493-96) nei primi tempi usato per la custodia delle ostie con raffigurazioni delle scene della passione di Cristo
- l’enorme statua di Gesù inchiodato alla croce che scende sopra l’altare maggiore.
Museum Brucke
Proseguiamo in direzione nord percorrendo Konigstrasse, (Strada Reale) la via principale. Lo sfarzo delle sfilate imperiali lascia posto alle boutique delle maison dell’alta moda per gli amanti dello shopping fino a giungere in prossimità di uno degli angoli più caratteristici di Norimberga osservato dal Museums Brucke.
L’edificio notato dal ponte ospitava il più grande ospedale della città imperiale di Norimberga che garantiva cure ed ospitalità a poveri ed anziani. Nel periodo in cui i principi risiedevano in città ha assolto anche alla funzione di deposito delle insegne imperiali.
Hauptmarkt, Frauenkirche e “La danza degli uomini”
Paese che vai nome che trovi, nonostante venga identificato lo stesso identico mark point: la piazza principale. Spesso denominata anche piazza del mercato, assaltata come una vecchia diligenza nel far-west durante il tradizionale Christkindlesmarkt (mercatino di Natale),
Meno affollata, border line sul filo del raosio, sull’orlo di una crisi di nervi scoprendosi quasi deserta durante il resto dell’anno, rianimata da una boccata di ossigeno alle prime ore del giorno quando si svolge l’altrettanto tradizionale mercato cittadino (Hauptmarkt).
Sul fondo ad una estremità perimetrale trova posto, in egual solitudine, la Frauenkirche (Chiesa di Nostra Signora). interrotta da folle di turisti curiosi sguardo rivolto alla facciata principale.
Quotidianamente a mezzogiorno si può assistere allo “Mannleinlaufen” (danza degli uomini”), tradizionale Glockenspiel.
“La Danza degli uomini” rappresentata rievoca il rituale insediamento del neo eletto Imperatore secondo quanto previsto nella Bolla d’Oro voluta da Carlo IV.
Sette, numero magico per eccellenza, numero della completezza spirituale,
Sette come le scodelle sulla tavola del Re, sette come i principi elettori che, dopo essere stati convocati alla prima riunione del costituente governo, (da tenersi obbligatoriamente a Norimberga) sfilano inchinandosi, in segno di riverenza, al cospetto del nuovo Imperatore.
Schoner Brunnen (La fontana bella)
Schoner Brunnen (fontana bella): nome migliore non poteva essere che attribuito alla bellissima statua (o guglia gotica?) che svetta dall’altro lato della piazza.
In verità, in verità vi diciamo che definirla solamente bella non rende giustizia; l’aggettivo che più si addice alla sua magnificenza sarebbe wunderbar (meravigliosa) facendo risultare, d’altro canto, l’accoppiata cacofonica.
Decorata da numerose sculture di pregiata arte orafa vede trovare posto nel pinnacolo eroi cristiani e pagani, i quattro Evaneglisti, i padri della Chiesa e i sette profeti.(ricordate la magia del numero sette?).
Far ruotare su se stessi i due anelli dorati inglobati nella recinzione grigliata dicono porti fortuna.
Averlo saputo prima ci avrebbe (forse) messo al riparo dal correre seriamente il rischio di farsi male. Prestare attenzione se decidete di salire sopra i piccoli gradini per ammirare, e fotografare, più da vicino i dettagli delle statue.
Infilzarsi un acuminato puntale nella testa potrebbe risultare più facile di quanto sembra.
Nella pagina sono presenti link di affiliazione su cui si ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi.
Complimenti! Una guida dettagliata ed esaustiva! Da salvare per una fuga di 2 giorni ^_^
Grazie di essere passata e… di pensare che ti siamo stati d’aiuto per la scelta della meta di un eventuale fine settimana. Continua a seguire i nostri racconti di viaggio che appena possibile ti diamo altre chicche per poter visitare oltre he Norimberga altre incantevoli cittadine lungo la Romantiche Strasse…e oltre. A presto
Bellissima Norimberga, ci sono stata anni fa… Grazie del bellissimo reportage!!
Simonaaa…ciao e grazie del passaggio. Siamo contenti abbia apprezzato come abbiamo raccontato Norimberga città, come altre della Germania un po sottovalutate, forse anche dagli stessi locali. Non è di quelle città che ti lascia senza fiato ma ha degli angoli di tutto rispetto da scoprire oltre che molto da raccontare dal punto di vista storico. Continua a seguirci che, tempo, permettendo abbiamo altre chicche da raccontare sul nostro viaggio kungo la Romantiche Strasse…e oltre. A presto