Il tempio indù a Victoria nell’isola di Mahè

Arul Mihu Navasakthi Vinayagar Temple è l’unico tempio induista delle Seychelles. Situato a Victoria, nell’isola di Mahé, prende il nome da Lord Vinayagar, il dio indù dell’incolumità e della prosperità.

Il tempio indù a Victoria nell'isola di Mahè

Il tempio è di piccole dimensioni, ma non si può non rimanerne affascinati; colpisce immediatamente per le sue colorate e vivaci decorazioni pittoriche, nonché per le innumerevoli statue raffiguranti divinità che lo adornano assieme a tutte le luminarie che ne ricoprono l’intera superficie fino alla sommità.

Si trova in Quincy street, nel pieno centro della capitale Victoria, accanto al Sir Selwyn Selwyn-Clarke Market e vicino al Jardin Botanique du Mont Fleuri e altri edifici meno significativi. Impossibile non notarlo e fermarsi ad immortararlo.

Le Seychelles sono uno stato di tradizione cattolica: i primi coloni dell’arcipelago, francesi, erano cattolici e lo diventarono anche i loro schiavi africani. Gli inglesi, che lo conquistarono in seguito, negli anni tentarono di convertire la popolazione, con scarsi risultati, al protestantesimo.

Sulle isole sono presenti anche delle consistenti minoranze induiste, musulmane e in minima parte bahá’í, costituite in massima parte dai lavoratori indiani, oltre a un culto sincretico denominato ahrjuje.

Sulla base di uno degli ultimi censimenti, i gruppi religiosi seychellesi sono così ripartiti:

  • 82,3% cattolici
  • 10,6% protestanti
  • 2,4% induisti
  • 1,6% musulmani
  • 1,4% altre confessioni non cristiane
  • 1% buddisti
  • altro

La struttura, di “recente” costruzione, (1992), è frequentata dalla minoranza e l’accesso è libero; per entrare come in ogni tempio indù, è obbligatorio seguire alcune regole.

Il tempio indù a Victoria nell'isola di Mahè

L’abbigliamento deve essere decoroso: pantaloni o gonne lunghe, niente spalle scoperte.

Non è richiesto coprirsi la testa.

Si entra scalzi: togliersi le scarpe è un segno di rispetto. E’ comunque possibile tenere i calzini. Lasciare fuori le scarpe significa lasciare fuori la vita mondana, con le sue impurità e imperfezioni.

E’ possibile scattare foto ma senza flash e nel rispetto di chi sta pregando.

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