Il galateo del biergarten per non sfigurare

Articolo revisionato il 24.07.2021

Il “galateo del biergarten“, norme non scritte che non volendo correre il rischio di essere guardati male o peggio, anche se stranieri incappare nella classica figura da chiodi, conviene sempre tenere a mente.

Per quanto possa sembrare paradossale anche il biergarten, luogo di incontro del popolo teutonico all’insegna dell’informalità per antonomasia, richiede l’osservanza (quasi) rigida di proprie norme di bon-ton.

Senza voler scomodare monsignor Della Casa, lui sì le ha scritte nero su bianco, autore del manuale di buone maniere (o semplicemente del bon ton) che contraddistingue la buona educazione in ogn contesto, il galateo del biergarten,


L’Oktoberfest, evento tanto storico quanto tradizionale della Baviera, ha fatto si che venisse sdoganato il termine (ed il concetto) di biergarten anche al di fuori del Land.
Tuttavia gli albori dell’Eden per gli amanti brassaioli fonda le proprie origini ben prima dei contro festeggiamenti per le nozze del Re Ludwig I e Teresa d’Asburgo, mixando tra loro ingredienti sacri e profani.


Non un vero e proprio manuale, ma un insieme di curiosità e accorgimenti per non trovarsi impreparati ad affrontare una serata tipica tedesca, o meglio bavarese. Vediamole assieme.

Il dress-code (abbigliamento) nel galateo del biergarten

Abiti tradizionali bavaresi

All’interno del biergarten non sentitivi fuori posto se, guardandovi attorno, vi accorgereste ad essere gli unici vestiti diversamente.

Nel pieno rispetto delle tradizioni, anche se non è tassativamente obbligatorio, il galateo del biergarten raramente prevede che il bavarese si presenti senza indossare il tradizionale abito: lederhose, se maschio, dirndl se femmina.

Ragazza bavarese nel tradizione dirndl

Oltre a identificare la tradizione folkloristica bavarese in fatto di abbigliamento, il termine dirndl indica una ragazza dai modi eleganti, derivando dal costume indossato tra i rappresentanti delle classi sociali elevate.

Attenzione al fiocco, dietro al quale si cela un segreto: annodato a sinistra la ragazza è libera da impegni sentimentali mentre a destra ogni vostro tentativo di approccio rischia di veder naufragare, come la delusione che seguirà al suo rifiuto, in un fiume di birra.

Annodato sul davanti indica una ragazza troppo giovane mentre, trovandolo nella parte posteriore, vi troverete al cospetto di una cameriera (kellnerin) oppure di una vedova.

Le panche come socializzazione

Tre sono gli elementi sacri ai bavaresi (Dio, la Baviera, la birra…prodotta in Baviera), due solamente sono le certezze riguardo al biergarten.

Die erste (la prima): non si addicono agli appuntamenti galanti. Der zweiter (la seconda), nell’organizzazione degli spazi non troverete mai tavolini pronti ad ospitare nur zwei personen (solo due persone).

Osservando la situazione con diversa prospettiva in un biergarten, all’aperto o al chiuso differenza non esiste, altro non troverete che lunghe tavolate e, altrettanto lunghe, panche dove potersi sedere.

Don’t worry be happy... emulando il mood del celeberrimo motivetto di Bobby McFerrin, non disperdete troppe energie andando alla ricerca disperata di un tavolo completamente libero ove poter trascorrere la serata all’insegna della tranquillità.

Anche trovandolo risulterebbe, alla fine, fatica sprecata.

Ulm: Einstein ed il Barfusser Biergarten

Mentre l’osservanza delle altre norme sono consigliate, contravvenendo a due solidi principi del galateo del biergarten la probabilità di essere ricoperti di improperi, risultando ancor più sgradevoli espressi in una lingua che suona dura e aspra già di suo, è altissima.

Mai occupare i posti (cattiva italica abitudine ovunque praticata) o non concedere il proprio tavolo quando vi è ancora un posto libero.

Non saprete mai, a meno non vi rechiate in compagnia di persone già conosciute, chi sarà il vostro vicino di panca o quello seduto alla tavolata di fronte.

Tanto più che, ai vostri occhi, risulteranno indistinguibili essendo agghindati ognuno nel proprio abito (tradizionale) d’ordinanza facendovi sentire partecipanti ad un ritrovo di gemelli .

Come il campo santo, non ce ne vogliano i fans di Totò per l’accostamento azzardato con la sua ‘A livella”, anche il biergarten annulla, almeno per una sera, la differenza tra classi sociali.

Galateo del biergarten: il brindisi

“Cheers” in inglese, “Na zdrovie” in russo, “Kanpai” in giapponese, “Gezuar” in albanese, “Cin cin saude” in Brasile, “Santè” in Francia, “Cin Cin in Italia….”Prosit” in Germania.

Tanti modi, per accompagnare l’alzata ed il tintinnio dei bicchieri, quante sono le teorie che ruotano attorno alla nascita di un semplice gesto divenuto ormai abitudine ad ogni circostanza, in particolare durante le feste od eventi di significativa importanza.

Prosit – Tutti in piedi

Inutile andiate alla ricerca delle origini del sacro rito del brindisi. Tornerà utile, invece, sapere che una volta accomodati all’interno di un biergarten non dovrete porvi marzulliani quesiti qualora vi troviate accerchiati da lederhole e dirdnl mentre verrete scrutati dall’alto in basso.

Ein Prosit, ein Prosit
Der Gemütlichkeit
Ein Prosit, ein Prosit
Der Gemütlichkeit

OANS ZWOA DREI! G’SUFFA!
(“Ein Prosit – Canzone tradizionale dell’Oktoberfest)
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Accompagnati dalle note di musici e dalla voce squilante del coro, rigorosamente in gran tenuta di gala, è scattata la fatidica ora X per il tanto atteso brindisi.

Musicista dell’orchestra in un biergarten

No music no party…la musica, infatti, ha il ruolo di cercare di contagiare tutti gli ospiti. All’improvviso scorgerete la maggior parte dei frequentatori, in piedi sulle panche o, in base al grado di sobrietà raggiunto, anche sopra i tavoli sotto braccio al vicino lanciarsi in un turbinio di salti, ondeggiamenti e canti innalzando i boccali al cielo.

Fin quando reggerà il fisico. o la panca continui nell’ardua impresa di creare quella sottilissima barriera posta a difesa dell’imminente simbiosi tra la fisicità dell’ umano e l’immateriale del pavimento.

Self-service

Frequentare un biergarten (puoi leggere il post sui biergarten visitati da noi durante il nostro itinerario lungo la Romantiche Strasse e non solo) richiede anche molto spirito di adattamento; il pensiero di godere dello stesso occhio di riguardo, avuto per l’appartenenza ad una determinata categoria sociale, è da accantonare il più in fretta possibile.

In file al self-service (foto da Canva)

Attendere il cameriere che venga a prendere l’ordinazione può risultare un attesa snervante che si protrae all’infinito. E, soprattutto, inutilmente.

Altra regola in uso nei biergarten, infatti, sarebbe quella che prevede ognuno si servi in completa autonomia. Unica eccezione consentita quando sono previsti posti al coperto.

Maß (boccale)

Non avrai altro boccale all’infuori di me:tassativo, o quasi. Nei biergarten che si rispettino e, quindi, degni di tale nome, l’approvvigionamento della birra non prevede altre misure se non aus ein liter (da un litro) servito nel tradizionale boccale maßkrug o, più semplicemente. maß (in italiano traducibile come misura).

Tipico boccale di birra da un litro

Non lanciatevi in scommesse nel tentativo di dimostrare agli amici le vostre abilità nel portarne anche per loro. Basti pensare che solo i più bravi riescono a portarne non più di tre, mentre i camerieri ogni viaggio ne consegnano tra gli otto e i dieci (all’Oktoberfest è richiesto saperne portare almeno nove per volta).

Curiostà: è del tedesco Oliver Streumpfel il record di boccali portati in una volta sola. Coprendo “solamente” la distanza di 40 metri al festival della birra ad Abensberg è riuscito nell’impresa di portarne ben 27 assieme entrando nel Guiness World Record.

Oliver Streumpfel impegnato nel record
(credits by Quotidiano.net)
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