L’esercito degli gnomi (e l’Alternativa Arancione) a Breslavia

Siamo l’esercito, l’esercito…degli gnomi

Se decidete di andare a visitare Breslavia non preoccupatevi se non partirete in compagnia. Giunti sul posto, in ogni angolo della città non sarete mai lasciati soli.

Li troverete ovunque, anche nei posti più inaspettati. Li vedrete farvi ciao appena svoltato l’angolo, vi inviteranno ad entrare in qualche negozio o semplicemente indicare qualche servizio a dispozione nelle vicinanze.

Si tratta dell’esercito…non del surf, anche se sono altrettanto giovani. E’ l’esercito degli gnomi. Qualcuno potrebbe, in realtà, nel frattempo vedersi la barba lunga da toccare quasi per terra. Non che sia difficile, considerata l’altezza da cui ci guardano.

Sono disseminati ovunque; ormai si è perso il conto. Chiunque farebbe carte false pur di avere il proprio personalizzato. Anche installarlo abuivamente.

Pecunia non olet, dicevano i latini e in realtà non si guarda tanto per il sottile quando si tratta di fare cassa. Ogni metodo è buono. Anche far pagare per l’installazione di una statuina raffigurante un gnomo alle prese con qualche tipo di attività lavorativa. Sempre meglio di installare autovelox, comunque.

Oltre che una grande trovata di marketing pubblicitario per l’amministrazione di Breslavia infatti per molte aziende o attività commericlai in genrale sono diventati, a loro, volta, strumento pubblicitario. Con tutto ciò che ne consegue.

Come nasce però l’idea di “tappezzare” la città come se ci si trovasse nella favola di Biancaneve e i 300 nani?

La domanda è interessante e la risposta lo sarà ancor di più. Occorre, nel frattempo fare un passo indietro.

Siamo nel periodo, indovinate un po, dell’occupazione sovietica. Un occupazione da parte di un regime totalitario che lasciava ben poco ad una minima, benchè lontana, idea di democrazia.

Sembra essere tornati, per certi veris, al Medioevo, al periodo dell’inquisizione, della caccia alle streghe e degli eretici. Per essere definiti eretici in quel periodo era sufficiente andare contro alle teorie scientifiche. Durante il red-period ancora più semplice. Era sufficiente profferire parola.

Prendersela conil regime lo era ancora di più. Eppur si muove, come sembrerebbe aver detto Galileo davanti al tribunale dell’inquisizione (i corsi e ricorsi storici tornano sempre).

«Pippo non lo sa, ma quando passa ride tutta la città
si crede bello come un Apollo
e saltella come un pollo»
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A muoversi diventa il pensiero di protesta dei comitati anti regime. Se non possiamo attaccarli verbalemnte una valida alternativa sarà certamente la satira, considerato che la nomenklatura, qualsiasi essa sia, è sotto dotata del snso dell’umorismo.

Uno gnomo omaggia il visitatore con un gentile cadeau

Nasce Pomaranczowa Alternatywa (Alternativa Arancione) alla cui leadership si pone tale Waldemar Fydrych, “il Sindaco” come amano chiamarlo i membri del movimento.

La censura si sa è brutta bestia da domare, ma con una buona dose di coraggio e buona volontà, armati di vernice e pennello, iniziano ad apparire sui muri di Wroclaw scritte in aperto dissenso verso il regime. Cercando di scuotere le coscienze.

Era il 1976 quando il riccioluto franco-vietnamita riempiva le radio con il suo inno alla gioia, a Sofia si scambiavano cassette di pomodori con la musica degli Abba, il regime era contrariato. No, non dalla musica di Riccardo, forse gli sarebbe anche piaciuta. Non andava giù vedersi sbeffegiato dall’intera popolazione in maniera così aperta e sfrontata.

«Poi corriamo per le strade e mettiamoci a ballare
Perché lei vuole la gioia, perché lei odia il rancore
E poi coi secchi di vernice coloriamo tutti i muri
Case, vicoli e palazzi, perché lei ama i colori»
(Margerita – Riccardo COCCIANTE)

Il regime comunista, cui si è soliti affiancare il colore rosso, si armava di pennelli e secchi di vernice: nera. Strano a dirsi, ma occorre fare di necessità virtù e, per coprire le irriverenti scritte meglio evitare di correre il rischio riesca comunqe a leggere sotto la copertura.

Le contromisure non tardarono ad arrivare. Sempre con il dono dell’ironia. Ma sembre a prendersi gioco degli ominicchi (per dirla alla Totò). Tu dipingere di nero mie scritte, io dipingere gnomo con cappello arancione sopra.

Nomi in codice “maggiore” e “capitano di cavalleria” i primi ad apparire uno nel quartiere di Sepolno, a Wroclaw, l’altro a Biskupin piccolo villaggio a circa 80 km da Torun, noto per ospitare il museo dedicato al primo insedimento umano in Polonia (inserire link al trenino storico e insediamento dell’età del ferro).

Tira e molla, molla e tira non appena il regime allenta la morsa pensando di essere riuscito a debellare definitivamente il morbo della democrazia l’Alternativa Arancione torna a farsi viva. Come prima, meglio di prima. Stavolta, alzando ancor di più l’asticella.

Agli gnomi dipinti fecero seguito quelli veri, di carne ed ossa con tanto di cappello in testa a sfilare per le vie del centro, o intenti a distribuire generi ritenuti di prima necessità e irreperibili sul mercato. Carta igienica e prodotti per l’igine femminile iniziavano a diventare lo status symbol della protesta.

Pierognomo – Foto da Breslaviamo.it

Cominciano le rivolte nei cantieri navali di Danzica. Comincia un altra pagina di storia. L’elezione di Karol Wojtyla a Papa. Il regime continua a mostrare segni di disgregazione, i primi scricchiolii si fanno sentire, si aprono le crepe nel muro di Berlino.

I muri vanno giù al soffio di un idea, crolla anche il comunismo. Nelle strade e nelle piazze si riversa un intera nazione animata dalla voglia di libertà, una libertà per troppi anni negata. L’utopia del socialismo lascia posto a quella capitalistica. Pantarei.

Dai murales l’immaginazione viaggia ancora più veloce. Gli gnomi, quegli gnomi, simbolo della protesta diventeranno simbolo della nuova era di Breslavia, o Wroclaw come vorrete, o come risulterà più semplice, chiamarla.

Nasce Papa Krasnal, il grande gnomo, il papà di tutti gli gnomi che di li a poco animeranno le strade cittadine. Con loro tutto attorno si crea una strategia di marketing turistico, con tanto di itinerario e tour creati e dedicati su misura. Come un abito da grande sartoria.

Oppure il festival che si tiene annualmente a settembre, dove i bambini si travestono confondendosi con loro, colorando le loro casette e ascoltando ogni segreto che gli antenati vorranno raccontare.

Uno gnomo offre riparo in una giornata di pioggia

La Polonia, terra da scoprire ascoltando e leggendo le mille leggende di cui è ricca quanto la sua travagliata storia non poteva esimersi da averne una anche per gli gnomi.

Per gli amanti del genere fantasy tutto inizia allorquando per le vie di Wroclaw arriva, dopo lungo viaggiare a bordo di una zattera di fortuna, lo spiritello maligno “Chochlik”. Una sorta di troll polacco.

Restato affascinato dai palazzi colo pastello che incorniciano la Rynek, decide di fissare qui la sua dimora. Tradito dal suo DNA maligno Chochlik imperversa in lungo ed in largo per la città mettendo a dura prova gli abitanti.

Chi si vede slacciare le scarpe mentre aspetta l’arrivo dell’autobus, chi sputa tutto d’un fiato il caffè avvelenato dal sale messo a sua insaputa dal folletto e chi si recava nei pressi delle fontane trovandole colorate.

Tutto il mondo è paese e chi pensa di avere inventato strumenti di protesta o di sfida innovativi leggendo questo articolo (o meglio questa leggenda) dovrà ricredersi in fretta.

Esasperati dal suo atteggiamento gli abitanti invocarono a gran voce un esercito di gnomi, gli unici ritenuti in grado di sconfiggere l’incantesimo malato.

E’ stata dura ma, alla fine, il piccolo esercito o l’esercito dei piccoli, compì l’impresa rispendendo verso altri lidi il folletto maligno. In segno di eterno ringraziamento venne concesso il diritto ai piccoli di rimanere in città, con il patto di vivere nelle viscere dei sotterranei.

Il bisogno d’aria, ogni tanto, li fa riapparire improvvisamente in superfice quanto meno te lo aspetti. Qualche sacrificio occorre pure compierlo se a fronte di tutto questo la loro presenza mette al riparo da ulteriori scorribande di chi volesse fare del male alla città

L’esercito degli gnomi

Per avere l’elenco con gli indirizzi degli gnomi presenti a Wroclaw consulta l’anagrafe qui sotto.

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