I pastini: il futuro nel segno della tradizione

Azienda “I Pastini”

Il futuro nel segno della tradizione

Il nostro viaggio in terra pugliese continua solcando le tracce di un itinerario che ci condurrà, oltre a (ri)scoprire sul posto alcuni prodotti tipici, alla riscoperta di vechie tradizioni.

La modernità non è riuscita a sradicarle dal loro habitat naturale ma con esse è riuscita a conviverci adattandosi in un perfetto e armonioso compromesso dando vita ad una magica storia imprenditoriale: azienda vitivinicola “I Pastini”.

Il percorso guidato che si snoda tra i vigneti e la moderna cantina, passando per la masseria settecentesca, permette al visitatore di compiere un salto nel tempo passato rimanendo ben saldo al presente. Come un etereo Amarcord.

pastini futuro con tradizione
Guardando il futuro…oltre il passato

“…Ecco il metodo di fabbricazione del vino.

Il vino vien fatto direttamente dai proprietari dei poderi e non è oggetto di speciale industria.

Si vendemmia nel Settembre ed Ottobre, subito che si reputa esser le uve giunte a perfetta maturità”

(Luigi Netti – 1882)
per gentile concessione dell’archivio del Museo Etnografico dell’Alta Murgia

Il legame tra uomo e terra

Così descriveva Luigi Netti l’attività vinicola nella zona di Altamura, (qui l’articolo su Altamura ed il pane) mettendo in risalto, nel suo saggio, lo stretto legame instauratosi gioco forza tra l’uomo e la terra.

Un legame in qualche modo così riconoscente del patrimonio ambientale e culturale da potersi trasformare in un progetto di sviluppo delle attività produttive.

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Vigna di Sussumaniello: sullo sfondo Locorotondo

Dal desolante paesaggio dell’Alta Murgia ci spostiamo nella verde e fertile Valle d’Itria dove trova la sua sede naturale, incastonata tra i paesi di Martina Franca, Locorotondo, Cisternino e Alberobello, l’Azienda vitivinicola “I Pastini” dedita, dal 1996, al progetto di reintroduzione e valorizzazione di vitigni autoctoni.

I Pastini: vini nella tradizione

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Alcuni dei vini prodotti nell’azienda

Non poteva essere diversamente in una zona da sempre dedita, per vocazione, alla coltivazione di vitigni che diventano a differenza che nel Salento, dove i rossi la fanno da padroni, formidabili vini bianchi nel rispetto delle vecchie tradizioni.

Tradizioni che, già dal nome (Pastini), caratterizzano l’opera di Gianni Carparelli e la sua famiglia, titolari dell’azienda.

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Pastino: la tradizione nel nome

Pastini

Dal latino pastinum, ovvero zappa, e per derivazione terreno (solitamente roccioso o arido) lavorato con la zappa per essere pronto ad accogliere la vite.
Usato anche in campo giuridico, indicava una particolare tipologia di contratto (pastinatus) che legava il proprietario terriero a chi si assumeva il compito di metterlo a coltura.


Oppure come il vecchio “faticare” del rito della vendemmia; ancora oggi svolta manualmente per consentire alll’uva di presevarne la qualità degli acini.

Tornano alla mente, ascoltando il racconto di Ilaria, vecchie storie raccontate dai nostri avi allorquando si dedicavano al duro lavoro nei campi: dalle prime luci dell’alba fin quando il sole non era alto rendendo arsa, oltre la terra, la loro pelle.

Vengono rievocate, in un flash back immaginario, file di cassette allineate portate a mano caricate, ad arte, il giusto da grappoli riposti per evitare, con una pigiatura indesiderata, l’avvio involontario della fermentazione.

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Nei trulli si teneva la festa di fine vndemmia

Ottima o no che fosse stata tutti riuniti, “padroni” e braccianti, attorno al crepitio del forno a legna negli adiacenti trulli a lato della vigna. Oggi come allora, per festeggiare l’avvenuta fine della vendemmia, un segno di riconoscenza verso chi mandava avanti un lavoro tanto importante quanto delicato.

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Grappolo di Minutolo

Tradizioni “contaminate” dalle moderne tecniche di vinificazione che tramutano Minutolo, Verdeca, Bianco d’Alesano, Primitivo e Susumaniello (coltivati in 15 ettari, compresi i 3 a Torre Guacceto), in altrettanti vini dai nomi che raccontano l’antica storia della masseria e del territorio circostante.

Nascono così, solo per citarne alcuni, Faraone, Cupa e Rampone dal nome delle contrade dove oggi sono situati i vigneti; oppure 1759 (anno di fine lavori della masseria) o Le Rotaie in onore del tratto di ferrovia da attraversare per giungervi.

I Pastini: la tradizione (anche) in chiave bio

Grazie ai tre elementi di madre natura diventati il mantra salentino: u sule, u mare u ientu. Non di markenting turistico si tratta nell’Azienda “I Pastini”.

L’ alternarsi tra il giorno caldo (u sule) e la frescura notturna (u ientu) permette di avere la giusta escursione termica affinchè possa essere raggiunto un buon grado alcoolico unitamente ad una altrettanta buona acidità.

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Sussumaniello

Per ottenere un prodotto di ottima qualità dai profumi di naturale si rende necessaria l’asciugatura della buccia senza che essa venga prima intaccata da muffe, parassiti e insetti in generale.

I vitigni autoctoni insediati in questo lembo di terra nella Valle d’Itria trovano il loro habitat naturale per trasformarsi in un vino di qualità, mentre il mare (u mare) risulta essere l’elemento peculiare dei vitigni coltivati vicino a Torre Guacceto

I Pastini: produzione e vendita

Non alla quantità ma alla qualità è improntata l’opera di Gianni Carparelli e l’Azienda “I Pastini” con i numeri, li, a dimostrarlo.

Una piccola produzione (100.000 bottiglie/anno) destinate prevalentemente ad un mercato locale. L’occhio al futuro volge, con discreto interesse, anche verso quello estero.

Il target della clientela è quasi di nicchia rivolgendosi, quasi esclusivamente, al settore del food and beverage: ristorazione, enoteche e wine bar sono i principali clienti, escludendone la grande distribuzione.

Ai singoli privati viene data la possibilità di acquistare direttamente in loco o contattando l’azienda.

I Pastini: adotta un vigneto

Numerose le attività messe in campo dal vulcanico Gianni Carparelli, titolare dell’azienda, al fine di promuovere la buona e sana tradizione enologica pugliese, alcune alquanto originali.

“Adotta un vigneto rappresenta il fiore all’occhiello delle iniziative, lo slogan perfetto per la promozione e la diffusione di un turismo eco-sostenibile all’insegna della storia e cultura vitivinicola permettendoti di seguire anche attivamente, dall’inizio alla fine, al processo di vinificazione.

I Pastini: tradizione e bio in degustazione

Più tradizionale risulta essere l’attività di visita guidata seguita dalla degustazione di una selezione di vini prodotti in azienda accompagnati da assaggini di taralli, fave secche, friselle e olive coratine; il classico dei classici quando si parla di prodotti tipici pugliesi.

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Vini in degustazione

Info utili

CONTATTI

Tel.: 080 41 13 309

per informazioni: info@ipastini.it

per gli ordini: ordini@ipastini.it

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